Un profilo di Federico Barocci nelle lettere di Francesco Maria II della Rovere

Abstract

Nelle intenzioni originarie, questo lavoro voleva esplorare gli archivi di Urbino alla ricerca di documenti inediti relativi alla commissione, esecuzione e collocazione in sito dell’ultimo capolavoro di Federico Barocci “L’ultima cena”, visibile ancor oggi presso la Cappella del S. Sacramento del Duomo di Urbino. Ma fin dall’inizio del lavoro mi accorsi che buona parte della documentazione, abbondantissima sul Barocci, era già stata reperita e pubblicata, prima nell’opera pionieristica del Gronau, poi, in tempi più recenti, dall’Emiliani. Ma dalla lettura di questi documenti nacque un’idea secondaria e tuttavia di non minore interesse: ricavare dall’epistolario di Francesco Maria II della Rovere, assai spesso coinvolto in richieste e sollecitazioni volte a ottenere opere del pittore allora più considerato in Europa, richiesto di intercedere per ottenere impegni o sollecitare la conclusione di opere del pittore urbinate, quindi obbligato a dare risposte ed esprimere valutazioni o consigli sul miglior modo di procedere seco, data la particolare personalità dell’artista, un profilo psicologico dell’artista stesso: come nitida traspare da queste pagine.

[... segue nel testo ...]

Presentato dal Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti.

https://doi.org/10.14276/2464-9333.191
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