Abstract
Nella legislazione relativa all’edilizia pubblica, la serie delle norme presenta un crescendo continuo nell’epoca tardo imperiale. Gli interessi di ordine pubblico si fanno sentire nella vita delle città: la regola che vieta la costruzione di edifici privati congiunti ai pubblici è ripetuta nelle costituzioni imperiali. Ecco alcuni testi: C.Th.15,1,25; 15,1,46; 15,1,4; 15,1,38; 15,1,47; C.8,11,6; C.8,11,20.
Il regolamento della distanza può essere suggerito dall’interesse estetico e dalla sicurezza pubblica, per evitare gli incendi: C.Th. 15,1,4 prescrive la distanza di cento piedi dai magazzini pubblici e C.Th. 15,1,46 prescrive la distanza di quindici piedi dagli edifici pubblici: non mancarono tentativi per rimettere in vigore l’ambitus. Ai contravventori è comminata la demolizione degli edifici fabbricati sul confine e in un caso speciale una multa (C.8,11,20). Alcune norme prescrivevano l’intervallo fra gli edifici nella città di Costantinopoli ma Ammiano Marcellino parla di Roma, essendo ispirate a ragioni di interesse pubblico contro il fuoco, ma l’interesse estetico fece introdurre alcune gravi limitazioni (C.Th.15,1,25).
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