Efficienza amministrativa e discrezionalità ai tempi della pandemia

Abstract

La pandemia ha lasciato un chiaro messaggio che sottolinea l’inefficiente gestione politica ed amministrativa dei diritti fondamentali e delle risorse pubbliche, ma anche il grave problema che il primato dell’economia ha comportato per la salute non solo umana ma dell’intero Pianeta.

Soltanto un corretto ed efficiente esercizio del potere consentirà l’ottimale impiego delle risorse e l’attuazione del progetto di una nuova società più rispettosa del testo costituzionale. Il potere politico dovrebbe tornare a compiere accurate scelte nelle competenti sedi istituzionali, l’agire del soggetto pubblico essere sottoposto a sindacato giurisdizionale e a responsabilità per garantire che l’esercizio del potere non si discosti dal dettato costituzionale.

Senza l’intervento della magistratura (Corte Costituzionale e giudice amministrativo) il rischio che la Costituzione non venga attuata, o sia attuata male, è elevato, la pandemia lo ha reso evidente.

La legittimazione del potere pubblico si giustifica solo se ed in quanto l’esercizio dell’autorità sia funzionalizzato ad assicurare il godimento dei diritti e deve essere valutata sotto tale aspetto.

La responsabilità precontrattuale, intesa quale fiducia che il privato ripone nella professionalità e capacità della PA, potrebbe consentire di ampliare il sindacato nei confronti del corretto adempimento dei doveri, anche qualora l’amministrazione si determini a non esercitare il potere o ad esercitarlo in modo non efficace.

https://doi.org/10.14276/2610-9050.2331
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